In Eccellenza resta serrata la corsa al vertice, con il Bisceglie in testa a 43 punti, seguito dal Brindisi e dal Taranto guidato da Luigi Panarelli. Un distacco ancora colmabile, ma che secondo il club rossoblù risulta aggravato da una serie di episodi arbitrali controversi registrati nelle ultime settimane. La società lamenta la necessità di affrontare un percorso più complesso del previsto per restare agganciata alla vetta.
L’ultimo caso risale alla recente gara tra la capolista e l’Acquaviva, nella quale, sul 2-1, i biancorossi hanno protestato per un contatto in area ai danni di Fucci. L’arbitro ha lasciato proseguire, decisione ritenuta determinante perché avrebbe potuto riportare la partita in equilibrio. Per il Taranto si tratta dell’ennesimo episodio capace di incidere sulla classifica e sul regolare svolgimento del campionato.
Su quanto accaduto è intervenuto il presidente rossoblù Vito Ladisa, esprimendo un giudizio netto: “Adesso basta, non siamo più disposti a tollerare episodi come quello di Bisceglie che ci danneggiano pesantemente. Così si falsa la stagione. Il campionato si vince sul campo”. Ladisa ha quindi rivolto un appello al presidente Vito Tisci, sostenendo la necessità di maggiore uniformità nelle decisioni: “All’Acquaviva è stato negato un rigore grande quanto una montagna. Se fosse finita 2-2, avremmo dimezzato il distacco dalla capolista. Elaboreremo una relazione dettagliata da inviare alle autorità competenti sugli errori arbitrali e sull’eccessivo numero di cartellini”.
La società ricorda inoltre un episodio simile verificatosi l’11 dicembre nella sfida di Coppa Italia tra Bisceglie e Uc Bisceglie, quando un intervento in area non fu sanzionato nonostante un contatto apparso evidente. Per il Taranto, la somma di questi episodi rappresenta un problema sistemico che richiede interventi immediati per salvaguardare l’immagine del torneo e l’equità della competizione.

