Antonio “Jacky” Marinaro, noto capofila degli ultras juventini, è morto a causa della negligenza dei sanitari che lo seguivano. La quarta sezione civile del tribunale di Torino ha recentemente stabilito che l’azienda ospedaliera del “San Luigi” di Orbassano deve risarcire la sorella di Marinaro, Giovanna, per la sua perdita.
Giovanna, originaria della Basilicata, ha affidato la causa all’avvocato Domenico Nigro di Gregorio, di Melfi. “Siamo convinti che anche la Corte d’Appello confermerà la decisione del giudice,” ha dichiarato il legale. Ha aggiunto che la sentenza di primo grado presenta argomentazioni solide, evidenziando però l’ostinazione della controparte nel proseguire un contenzioso che dura da troppo tempo. Nonostante ciò, Giovanna continua a credere nella giustizia.
L’azienda ospedaliera ha già impugnato la sentenza, richiedendo la sospensione degli effetti. Inoltre, ha rifiutato l’invito dei giudici a una conciliazione durante il processo.
Marinaro, scomparso a 61 anni il 2 gennaio 2016, ha subito gravi conseguenze a causa di un’infezione. I giudici hanno accertato responsabilità sia nella fase diagnostica che nel percorso terapeutico, confermando un nesso causale tra le condotte contestate e l’esito fatale.
Fondatore della “Fossa dei Campioni”, Marinaro ha rappresentato un simbolo della passione bianconera. Al suo funerale, pagato dal Comune, si sono presentati centinaia di tifosi juventini e anche sostenitori del Torino, che hanno messo da parte la rivalità calcistica. Durante la cerimonia, un tifoso del Torino ha pronunciato un discorso in suo onore, mentre uno striscione esposto allo stadio ha recitato “Onore al guerriero bianconero. Ciao Jacky”.
Questo caso solleva interrogativi sul sistema sanitario e sulla responsabilità medica, mettendo in evidenza l’importanza della giustizia per le famiglie colpite da eventi tragici. La vicenda di Marinaro continua a suscitare emozioni e discussioni nel mondo del tifo calcistico e oltre.