Si è svolto sabato 13 dicembre, nel Centro Diurno Armonia di Nardò, il convegno “Disabilità, narrativa e diritto”, promosso dalla Cooperativa Sociale Polis.
L’incontro ha rappresentato un momento di confronto dedicato ai diritti, al ruolo delle famiglie e alla centralità delle persone con disabilità nei percorsi di inclusione sociale. Sono intervenuti il Presidente del Consiglio Comunale Antonio Tondo, l’avvocata Guendalina Pascali dell’Ordine di Lecce e la pedagogista e mediatrice familiare Annatonia Margiotta, autrice del volume “Disabilità e inclusione sociale: una sfida comune. Racconto di una madre”. La moderazione è stata affidata a Jhonny Longo.
Nel corso della discussione sono stati affrontati i temi della promozione dei diritti, del superamento di modelli assistenzialistici e dell’importanza dell’ascolto diretto delle persone con disabilità. È stato più volte evidenziato come la comunità e le istituzioni debbano garantire sostegni concreti che evitino l’isolamento delle famiglie e come la cultura possa essere un vero strumento di cambiamento, capace di valorizzare la persona nella sua unicità.
Si è inoltre sottolineata la necessità di una rete territoriale solida in grado di trasformare i diritti riconosciuti dalla legge in opportunità effettive. La relazione tra narrazione e diritto è emersa come chiave interpretativa capace di collegare storie di vita e principi di uguaglianza: l’autrice ha ribadito che la narrazione restituisce dignità, favorisce comprensione ed empatia e permette di superare stereotipi attraverso il racconto delle esperienze personali.
L’intervento dell’avvocata Pascali ha riportato il diritto alla sua dimensione più umana, illustrandone limiti e potenzialità e richiamando la necessità di una piena conoscenza delle tutele, primo passo per esercitarle con consapevolezza. Il confronto tra i partecipanti ha messo in luce anche la condizione di solitudine vissuta da molte famiglie, chiamate spesso a conciliare bisogni complessi con la mancanza di adeguati sostegni sia economici sia psicologici.
Il convegno si è concluso come un momento di ascolto autentico, confermando che solo attraverso la partecipazione della comunità è possibile costruire percorsi di inclusione reale.

