Bat, frode fiscale milionaria: sequestri e denunce

Scritto il 15/12/2025
da Dante Sebastio

Sono stati confiscati oltre 6 milioni di euro nei confronti di circa 50 imprese considerate beneficiarie del sistema illecito


Una presunta frode fiscale da oltre 45 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Barletta, che, sotto il coordinamento della Procura di Trani, ha denunciato 82 persone, sottoposto a sequestro 37 società e bloccato beni per oltre 6 milioni di euro. Le indagini hanno coinvolto una cinquantina di imprese, con sede in diverse regioni italiane, che avrebbero beneficiato del meccanismo fraudolento.

L’inchiesta è partita nel 2024 a seguito di un controllo eseguito in un emporio specializzato nella vendita di merce di vario tipo. In quella sede, i militari hanno riscontrato “l’assenza di documentazione comprovante i rapporti commerciali intrattenuti dalla società con alcuni fornitori”. Da qui sono emerse numerose irregolarità, tra cui “l’assenza delle prescritte dichiarazioni ai fini delle imposte dirette e Iva, il mancato versamento delle imposte, l’assenza di lavoratori dipendenti, di beni intestati a titolo di proprietà e di contratti di locazione di immobili in cui svolgere l’attività”..

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il sistema si sarebbe basato sull’operatività di 37 società cartiere, riconducibili a cittadini di nazionalità cinese, utilizzate per l’emissione di fatture relative a operazioni inesistenti. Negli ultimi due anni, tali società avrebbero emesso documenti fiscali per un valore complessivo di circa 220 milioni di euro, determinando un’evasione stimata in circa 45 milioni di euro di imposte non versate.

Contestualmente, sono stati eseguiti sequestri per oltre 6 milioni di euro nei confronti di circa 50 imprese considerate beneficiarie del sistema illecito. L’attività investigativa ha inoltre coinvolto l’Agenzia delle Entrate, affinché adotti “un provvedimento di sospensione delle compensazioni delle imposte con crediti Iva indebitamente generati in capo alle 50 società beneficiarie per un importo complessivo di oltre un milione e 600mila euro”..

L’indagine prosegue per definire ulteriori profili di responsabilità e per ricostruire compiutamente l’ampiezza del sistema fraudolento.