Il 31 maggio sarà una data da ricordare per molti tifosi interisti pugliesi: grazie al sostegno della Regione Puglia, potranno volare da Foggia a Monaco per assistere alla finale di Champions League, usufruendo di uno sconto del 50% sul biglietto aereo grazie al codice promozionale “apuliagate”. Un’iniziativa celebrativa, annunciata con entusiasmo dall’assessore regionale Raffaele Piemontese, che ha subito infiammato il dibattito.
Mentre si finanzia il sogno sportivo di alcuni, tanti altri si sentono abbandonati. Nella stessa data, chi da Milano vorrebbe semplicemente tornare in Puglia per il ponte del 2 giugno, si trova a dover affrontare tariffe proibitive: fino a 400 euro per un volo di sola andata, senza alcuna forma di agevolazione.
La rabbia dei pugliesi fuori sede è esplosa sui social, in un’ondata di commenti, testimonianze e proteste. “Casa tua diventa un lusso”, scrive qualcuno. E il paradosso è evidente: per un tifoso si mobilitano risorse pubbliche, per un figlio che torna non si muove foglia.
A sottolineare la stonatura non sono solo cittadini comuni. Anche il senatore Dario Stefàno ha preso posizione in modo netto, pubblicando sui suoi profili social lo screenshot del post dell’assessore Piemontese e condannando l’iniziativa come una scelta inopportuna e divisiva. “È inaccettabile – ha scritto Stefàno – che il sostegno pubblico venga impiegato in modo così selettivo, mentre la questione della mobilità per chi lavora e studia fuori resta sistematicamente ignorata”.
E intanto, anche i turisti guardano altrove: con gli stessi soldi di un volo per il Salento si può facilmente acquistare un biglietto per una capitale europea, se non addirittura intercontinentale. Perché scegliere il Salento, allora, se raggiungerlo è un privilegio da pochi?
Con un’ironia che è ormai una forma di resistenza, qualcuno propone una soluzione: “ospitiamo la finale di Champions allo stadio Via del Mare, così forse anche chi vuole solo tornare nel proprio paese potrà ricevere il sostegno della Regione. Non per tifare, o almeno non solo, ma per vivere”.
Il tema, però, è serio. Riguarda il diritto alla mobilità, che non può diventare un bonus concesso a eventi eccezionali. Deve essere garantito, ogni giorno, a chi parte, a chi torna, a chi sceglie la Puglia come meta e a chi la porta nel cuore da lontano.
La Puglia non può essere un premio. Deve restare una casa.