TARANTO – Stop all’altoforno 1 di Acciaierie d’Italia. “A causa dell’incidente avvenuto alle 11,30 di ieri (mercoledì 7 maggio) sull’Afo1, l’impianto è stato posto sotto sequestro senza facoltà d’uso”. Lo dichiara in una comunicazione ai lavoratori di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, a proposito dell’altoforno 1 del siderurgico di Taranto – uno dei due che era in attività – dove ieri c’è stato un incendio.
Sequestro probatorio firmato da Francesco Ciardo: indaga la Procura
Il provvedimento di sequestro probatorio, privo di facoltà d’uso, è stato firmato dal pubblico ministero Francesco Ciardo della procura ionica. Le indagini coordinate dalla Procura al momento si basano sull’ipotesi di reato di omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro e getto pericoloso di cose.
La preoccupazione dei sindacati e dei cittadini
Le fiamme non hanno causato feriti ma la grande nube di fumo nero che si è sprigionata dall’impianto, nube visibile anche a molta distanza dalla fabbrica, ha causato allarme tra i lavoratori e nella città di Taranto, hanno scritto i sindacati metalmeccanici in una comunicazione all’azienda. “Abbiamo appreso del sequestro dell’altoforno 1 da parte dell’autorità giudiziaria e i circa 70 lavoratori addetti all’impianto sono stati ricollocati temporaneamente alla formazione. Ora, fermo restando tutti gli aspetti di sicurezza sui quali va posta la massima attenzione e sui quali abbiamo chiesto un confronto all’azienda, anche per capire le cause dell’incendio all’altoforno, è evidente che questi sviluppi ci preoccupano. Dobbiamo vedere se ci saranno eventuali, ulteriori ripercussioni lavorative a monte e a valle dell’impianto. E comunque quanto accaduto non ci voleva proprio in questa fase cruciale della vendita di Acciaierie”, dichiara ad AGI Vincenzo La Neve, coordinatore di fabbrica Fim Cisl.